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Ri-generazioni - recensioni della presentazione alla Galleria della tartaruga in via Sistina a Roma

Aggiornamento: 8 lug 2021


Una mostra assolutamente speciale. Unica nella sua originalità. L’unione e il trionfo del genio e del talento. Tre donne che si fondono per dar vita ad un’opera prima, elegante e raffinata, profonda e intelligente, di un’importanza intrinseca di valori e di emozioni.

Un’opera che ci offre l’opportunità di avvicinarci e riscoprire l’arte in tutte le sue espressioni e poi di addentrarci nella personalità degli autori che sono stati studiati, capiti, amati, sviscerati.

Un viaggio nella memoria e nel più intimo aspetto della nascita del genio degli artisti attraverso la sensibilità e l’abilità delle tre artiste che se ne sono fatte interpreti.

Un’opera che va oltre il racconto e la minuziosa ricerca della storia.

Un’opera che tocca e fa vibrare le corde della vita, rendendoci partecipi delle sofferenze e della passione, della crescita e del successo che crea l’arte nella sua totalità.

Un’opera che arricchisce in modo unico la nostra conoscenza.


Cristina Voliani, architetta




Come dentro un carapace, o meglio dentro un caldo e variopinto grembo, i libri prodotti da questo a me caro collettivo d'arte sembrano sbocciare profumati come in una tiepida giornata di primavera, ciascuno trovando il proprio spazio e mostrando la propria varietà.

Il tempo sembra sospendersi nello sfogliarne le pagine talvolta morbide, talvolta spesse, tal altre croccanti. È un susseguirsi di suggestioni, un inseguirsi di associazioni e di curiosità, viene voglia di leggere dentro e fuori le righe per andare oltre l'assaggio.

Libri da assaporare, da scoprire.

Libri che sono un impasto di materiali, di idee, di personalità, impasto che continua a lievitare passando di mano in mano, da quelle delle artiste che li hanno prodotti a quelle che le sfogliano a quelle di coloro che li metteranno a dimora o daranno loro nuove ali.

Libri che sono un invito a mettere le mani in pasta, a ridare importanza al contatto con la materia e con gli altri, a volgere sguardi nuovi su ciò che sembra marginale, a rigenerare ciò che sembra finito, a giocare insieme, a far fluire la propria di creatività lasciando spazi dedicati o suggeriti, come opere non finite.

Un invito da lasciar germinare, introducendo a mio avviso questo progetto nella corrente di arte relazionale e che lascia aperto il dibattito su cosa possa considerarsi arte e chi artista.

Un progetto che allunga delicatamente una mano e chiede di passare di mano in mano. Diamogli ascolto."


Erika Del Monte, psicologa





"Molto interessante, particolare, mi ha affascinato, mi ha dato la sensazione di essere in un un bellissimo gioco e di l farne parte, di osservare le loro vite e le loro emozioni, di sentirmi vicina ai protagonisti e tuffarmici dentro

Grazie"


Luana Bruno, Insegnante Yoga e art-counselor















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